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La Marcia nell'Atletica Leggera

La marcia è stata una delle prime specialità dell'atletica leggera a essere ripristinata nell'epoca moderna; è l'insieme di quelle azioni progressive e regolari, eseguite passo per passo così da non interrompere il contatto con il terreno. La marcia apparirà come una progressione armonica di passi. Le gare di marcia sono disputate su pista o su strada.

Al contrario di ciò che accade nella corsa normale, la marcia non annovera fasi di sospensione proprio perchè non deve verificarsi una percepibile perdita di contatto degli arti inferiori con il terreno; la gamba che avanza non deve piegarsi al ginocchio, anzi deve essere tesa il più possibile.

Potete dunque immaginare lo sforzo degli atleti che dovranno mantenere il passo di marcia lungo tutta la durata della gara; nel corso delle Olimpiadi le gare di marcia sono percorse su lunghe distanze (cosa che vale per tutte le gare podistiche) pari in genere a venti chilometri per le donne e per gli uomini (ma possono risultare superiori, specie nel caso degli uomini).

Il marciatore deve sottostare alla regola di marcia, quella per la quale si distinguono tre fasi del movimento ossia la spinta, l'attacco e il doppio appoggio; lo scopo è mantenere un contatto ininterrotto con il terreno dando origine a una progressione di passi. Ecco perchè prima che il piede posteriore lasci il terreno il piede avanzante deve entrare in contatto con esso.

 

 

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